giovedì 7 aprile 2011

Il centrosinistra di Limbiate si attacca alla perteghetta* del tram







È falso che responsabile della situazione disastrosa della viabilità e dei trasporti sul territorio comunale, e verso Milano, sia solo il centro-destra.

Il centrosinistra della seconda metà degli anni novanta, quello del sindaco conducator Fortunati:


  • avrebbe avuto la possibilità di pianificare e programmare (parole con le quali nel centrosinistra da sempre ci si riempie la bocca) la viabilità cittadina, tuttavia non lo ha fatto. Ha solo speso molte decine di milioni di lire per far approntare un Piano Urbano del Traffico che è servito solo per far costruire un paio di dossi. Figli e nipoti politici di quel sindaco conducator nemmeno si ricordano più di quel PUT, e infatti non ne hanno mai rivendicato l’attuazione;

  • avrebbe avuto la possibilità di gettare le basi per la creazione delle infrastrutture di trasporto nella città e da questa verso Milano, tuttavia non lo ha fatto. Gli inetti guidati dal conducator hanno dato via libera alla creazione del centro commerciale Carrefour, che non solo ha distrutto quasi interamente la rete del piccolo commercio locale, ma ha anche stravolto e sconvolto, ed enormemente aumentato, il traffico cittadino, tuttavia non sono stati capaci di vincolare i molti milioni che Carrefour ha dovuto versare, per la creazione di organismi tecnici specializzati nella progettazione di nuove infrastrutture di viabilità e di trasporto;

  • avrebbe avuto la possibilità di vincolare un’irripetibile disponibilità di capitali per investimenti diretti del Comune nei trasporti e, consorziandosi con altri comuni, per darsi la forza per costringere il Comune e la Provincia di Milano a farsi carico delle infrastrutture metropolitane che interessavano Limbiate, tuttavia non lo ha fatto, ed ha lasciato a Romeo & C. la possibilità di sperperare quelle somme in megarotonde e mattonelle colorate e di ingrassare diversi loro clientes;

  • avrebbe avuto la possibilità di mantenere il Comune di Limbiate all’interno dell’area della futura Città Metropolitana di Milano, tuttavia non lo ha fatto. Il conducator, insediandosi, promise subito di annullare la delibera del centro destra per l’annessione di Limbiate alla costituenda provincia di Monza (perché credo che i cittadini di Limbiate stiano bene con quella di Milano”, dichiarò al Corriere della sera), invece non lo ha fatto. Adesso la Provincia di Monza (città verso la quale si dirigono ogni giorno non più di 300 limbiatesi) non ha alcun interesse ad investire nei trasporti da Limbiate a Monza e men che meno da Limbiate a Milano (verso la quale, tuttavia, si dirigono ogni giorno 3.300 limbiatesi, quasi tutti con l’automobile).

Il centrosinistra che ha governato la Provincia di Milano dal 1995 al 1999, contemporaneamente al conducator Fortunati, e dal 2004 al 2009 con il presidente Penati, del PD:


  • ha commissionato alla Metropolitana Milanese un progetto definitivo per l’ammodernamento della linea tramviaria Milano-Limbiate Ospedale che prevedeva il raddoppio dei binari solo tra Milano e Castelletto di Senago (al confine tra la Provincia di Milano e quella di Monza), infischiandosene di Limbiate, ormai fuori della provincia; eppure un terzo almeno della linea corre nel comune di Limbiate che, fra i cinque comuni toccati dalla linea, è l’unico che effettivamente ne è attraversato; infischiandosene, inoltre, della partecipazione dei cittadini alla redazione del progetto, che “ridisegnerà” (= stravolgerà) anche tutta l’area ai lati della linea, nonostante la Provincia pagasse un lauto stipendio ad una “Assessora alla Partecipazione”.

Il centrosinistra che fino a tempi recenti ha governato nei Comuni di Cormano, Paderno Dugnano (il cui ex sindaco era ed è dipendente del Comune di Limbiate), Senago e Varedo ha continuato per molti anni a:


  • approvare grandi progetti di edilizia per il commercio lungo la vecchia Comasina, che impediranno alla nuova metrotramvia di funzionare davvero come una linea di trasporto moderatamente rapido verso e dalla metropoli, e la condanneranno inevitabilmente a funzionare come lento tram interurbano nel traffico infernale di una lunghissima asta viaria che ormai serve soprattutto le grandi strutture commerciali disseminate per 12-13 km da Affori a Bovisio Masciago;

  • costruire opere che hanno invaso la sede stradale, il cui smantellamento per lasciare spazio alla metrotramvia sarà costosissimo o addirittura impossibile, con conseguenti moltiplicazioni dei costi (e già mancano i soldi per raddoppiare la linea fino a Limbiate..., ammesso che sia vero che c’è già uno stanziamento di 59 milioni di euro, del quale non si trova traccia né fra le delibere del CIPE né fra quelle del Ministero delle infrastrutture);

  • approvare il PGT del Comune di Varedo, che prevede un “piano di recupero” sull’area della ex SNIA Viscosa, grande quasi quanto tutta l’area dell’EXPO 2015, sulla quale saranno realizzati centri commerciali grandi e medi per una superficie almeno tre volte più grande dell’area Carrefour, e inoltre residenze per 4.600 nuovi abitanti: tutto il traffico e l’inquinamento provocato da queste strutture si riverserà sulla vecchia Comasina, cioè, in realtà, sul quartiere Giovi di Limbiate. Il collegamento della metrotramvia con la (nuova) stazione FNM di Varedo, sul quale mistificano (cioè imbrogliano) gli stenterelli del PD di Limbiate, in realtà sarà solo il collegamento di questa nuova mega-area commerciale con il resto dell’asse viario-commerciale della vecchia Comasina, e quindi non servirà ad alleggerirne il traffico automobilistico, tutt’altro: servirà, invece, come vasellina per far passare tutta l’operazione “area di recupero ex-SNIA”, prevista su un’area metropolitana già spaventosamente satura!

Il centrosinistra limbiatese dei nostri giorni, dietro il quale stanno però il conducator e tutte le cariatidi, tutto il politicantismo stantìo di dieci-dodici anni fa, sta portando in giro un candidato al quale, con corsi serali accelerati (che lui chiama pomposamente forum) hanno fatto imparare, anche sulle questioni della viabilità e dei trasporti, tutta una collana di ponzate e di fanfaluche, fra le quali brilla questa: che per lo sviluppo di Limbiate (sviluppo è una parola dal suono sinistro, quando viene usata ideologicamente come fanno i cialtroni sviluppisti) sarebbe prioritario il collegamento della metrotramvia con la linea FNM Seregno-Saronno (a nord di Limbiate, in territorio di Cesano Maderno), per andare comodamente tutti quanti all’aeroporto intercontinentale della Malpensa!

Anche costui, evidentemente, si è ormai convinto che la maggior parte dei limbiatesi non è più impegnata ogni giorno a sfangare la vita, buttando via, inoltre, due o tre ore di viaggio in automobile per andare a lavorare e a studiare soprattutto a Milano, e a muoversi obbligatoriamente con l’automobile, viste le distanze, anche in Limbiate (in un traffico che in certe ore ormai è come quello di Milano); no, a Limbiate sarebbero ormai così numerosi quelli (uomini d’affari? vacanzieri? ma non saremmo il comune con gli indicatori sociali più bassi della provincia?) che viaggiano QUOTIDIANAMENTE da un continente all’altro, che varrebbe la pena di spendere un’altra quarantina di milioni di euro (1 km di metrotramvia a doppio binario costa 14-15 milioni di euro) per prolungare la metrotramvia da Via Monte Grappa alla linea F.N.M. Seregno-Saronno!

E varrebbe la pena, inoltre, di fare questa spesa PRIMA di costruire una rete decente di trasporti interni alla conurbazione di circa centotrentamila abitanti formata dai comuni di Limbiate, Bovisio Masciago, Varedo, Paderno Dugnano e Senago!

Lo slogan patetico con il quale questo candidato va in giro a farsi la campagna elettorale è “UN MEDICO PER GUARIRE I MALI DI LIMBIATE”…, MA È NOTO CHE, OGNI TANTO, DEI MEDICI CON SCARSA PERIZIA FINISCONO PER AMMAZZARE I PAZIENTI!


* Fino a pochi decenni fa, i motori dei tram di Milano ricevevano l'energia elettrica tramite un'asta (nel linguaggio popolare “perteghetta”) che all'estremità inferiore era fissata ad una piccola piattaforma girevole posta sul tetto della vettura; l'estremità superiore era in contatto con il cavo della rete elettrica tramite una ruota con scanalatura che scorreva lungo il cavo. L’asta era tenuta sollevata da una molla e, affinché la tensione fosse bilanciata, l'estremità superiore era collegata con una corda ad una ruota a molla, posta sul retro della vettura, che la avvolgeva o la rilasciava. Attaccarsi alla “perteghetta” (afferrando la corda), nel tentativo di farsi trasportare “a sbafo” dal tram... ne provocava l’arresto. Da qui l’evidente significato.

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